Un sabato pomeriggio in cui ti piomba addosso la stanchezza arretrata di una settimana ruggente è il momento perfetto per la tivù persignora. E quindi vai di S.O.S. Tata, una puntata a caso, tanto sono tutte ugualmente efficaci nello sconsigliare vivamente la riproduzione. S.O.S. Tata è un programma che si guarda quando capita, e ogni volta che capita a me c’è quasi sempre una madre che impazzisce e un padre che pensa di essere esonerato da ogni responsabilità in quanto maschio. L’episodio che sto guardando ora ha come protagonista una famiglia con nove figli, fra cui due maggiorenni e sistemati (dal padre) con un bar di proprietà che però si guardano bene dal levarsi di torno, e il resto minorenni. Il padre lavora tutto il giorno, ha scaricato sulla moglie tutta la responsabilità della cura dei figli, e quando torna le fa pure delle gran cazziate perché – con sette ragazzini fra gli undici anni e i sei mesi a cui badare più due adulti che continuano a vivere in casa facendosi servire – non riesce a tenere in ordine la dimora familiare come vorrebbe lui. E si lamenta pure perché non coccola abbastanza i pupi.
Nove figli, eh. Manco L’albero degli zoccoli.
Ci sono così tanti problemi in tutto questo che sembra persino irrilevante andare nei dettagli, ma ce n’è uno abbastanza interessante: all’inizio della puntata, la madre afferma che le piacciono i neonati. Appena crescono un po’ li vede come ometti e pensa che possano badare a se stessi: e come risultato si ritrova una tribù di ex neonati allo stato brado. Un po’ come quelli che si prendono il cucciolo perché è tanto carino, e quando cresce lo mollano in autostrada. Quando si mette al mondo un neonato sarebbe bene tener presente che a un certo punto questo smette di essere neonato e diventa un bambino, poi un adolescente, e infine un adulto. Ma per arrivare a quell’ultimo stadio ha bisogno di un minimo di sostegno: e il sostegno, a prescindere da quello che sostengono le gerarchie vaticane, è inversamente proporzionale alla quantità di figli prodotti dalla coppia genitoriale.
Oggi ho capito una cosa: che S.O.S. Tata lo puoi guardare come anticoncezionale, ma anche come incoraggiamento. Dopo un po’ ti viene da pensare che sia impossibile fare peggio di quelli lì.